Carissimi, eccoci alla seconda settimana del tempo di avvento.
Spero che siate riusciti nei giorni scorsi a riservarvi qualche secondo per aprire le caselle e per gustarvi i piccoli doni spirituali, qualcuno avrete notato anche con un pizzico di umorismo.
In questa seconda settimana, il volto di Gesù che vogliamo meditare, è Gesù straniero.
Gesù è straniero perché vive in Galilea, la Galilea delle genti, vive in un posto di confine e incontra anche persone che oggi definiremmo un po' "borderline".
Incontra i lebbrosi, incontra i peccatori, i pubblicani, incontra la samaritana.
Gesù è straniero perché non sarà mai compreso e accolto dai capi religiosi di Gerusalemme. "Studia e vedrai che nessun profeta sorge dalla Galilea" diranno.
Gesù è lo straniero perché si identifica nel samaritano, che accoglie l'uomo ferito sulla strada di Gerico.
Dire che Gesù è lo straniero significa accettare che non lo conosceremo mai fino in fondo.
Dire che Gesù è lo straniero significa ricordarci che lui pensa, parla e ama in modo differente rispetto a noi.
Dire che Gesù è lo straniero significa disporsi alla meraviglia dell'altro.
Buona settimana, buona settimana davvero a tutti e a tutte, e arrivederci alla prossima.